C'è un nuovo nome nella colonna dei link a sinistra, quella dei fumettari.
E' il frutto di una di quelle sessioni di navigazione random che, magicamente, finiscono col portarti proprio dove volevi stare.
Uno di quei momenti in cui, spinto da insaziabile curiosità, rimbalzo da una parte all'altra della rete in cerca di qualcosa.
Che poi questo qualcosa spesso si può tradurre con un'incoraggiamento a perseverare in determinate scelte che influenzano lo stile di vita. Scelte che hanno a che fare con l'auto che guidi e quella che vendi, le utenze che attivi e quelle che disdici, la scuola per i tuoi figli, la medicina, il tuo lavoro, fare la spesa, eccetera. Sciocchezze, insomma.
Navigazione random, dicevo.
A volte l'esperienza si conclude lasciandomi l'amaro in bocca e una vaga frustrazione, una sensazione di stallo e di impotenza. Gmork che se la ride in un angolo e il Nulla galoppa alla grande. Una bella merda.
Altre volte, invece, accade che dietro un clic si nascondano autentiche sorprese.
Per quanto possa sembrare strano, sono orgoglioso del fatto che alcune splendide amicizie siano nate proprio così, in rete, per caso.
Una manciata di icone 32x32 che diventano volti sorridenti e mani che si tendono ad ogni occasione di ritrovo. I commenti nei post che evolvono in piacevolissime chiacchierate vis à vis, mille città diverse a fare da sfondo a quello che una volta era solo il bagliore di un paio di monitor nel buio di case piene di libri.
Insomma. C'è un nuovo nome qui a sinistra ed è quello di Stuart McMillen.
Chi è? Stuart è una di quelle graditissime sorprese.
E' un ragazzo australiano, di Brisbane. Appena sedicimila chilometri da casa mia. Per una volta è bello riconoscere che Guzzanti si sbaglia.
Non mi ha ancora detto la sua età ma con quella faccia è di sicuro sotto i vent'anni.
Parliamoci chiaro: secondo me nel 2010, mentre la massima soddisfazione di coetanei (e non) è consiste nello starsene su Facebook a suggerirti di diventare fan di fomentare la rabbia dei vecchietti alla posta, un teenager che in certi momenti scavalca Scott McCloud non passa inosservato.
Eppure Stuart era uno di quelli che a scuola le prendeva da tutti. Uno di quelli che il ragazzo è sveglio ma non si applica.
Ma anche uno di quelli che, se non sei ancora totalmente rincoglionita dalla tv, magari gli fai capire che basta un taglio di capelli decente e un pò di flessioni e tu quelli che giocano a football non te li fili più e te lo sposi di corsa.
Perchè, dirai.
Beh, fai un salto a casa sua. Prenditela comoda. Guarda dappertutto, leggi tutto.
Poi dimmi se sei d'accordo con me, quando gli dico che se in ogni Paese ci sono in giro almeno dieci tipi come lui si può ancora pensare che questo pianeta non sarà costretto a cacciarci a calci nel culo nel giro di poche generazioni.
Lui dice che esagero.
E' il frutto di una di quelle sessioni di navigazione random che, magicamente, finiscono col portarti proprio dove volevi stare.
Uno di quei momenti in cui, spinto da insaziabile curiosità, rimbalzo da una parte all'altra della rete in cerca di qualcosa.
Che poi questo qualcosa spesso si può tradurre con un'incoraggiamento a perseverare in determinate scelte che influenzano lo stile di vita. Scelte che hanno a che fare con l'auto che guidi e quella che vendi, le utenze che attivi e quelle che disdici, la scuola per i tuoi figli, la medicina, il tuo lavoro, fare la spesa, eccetera. Sciocchezze, insomma.
Navigazione random, dicevo.
A volte l'esperienza si conclude lasciandomi l'amaro in bocca e una vaga frustrazione, una sensazione di stallo e di impotenza. Gmork che se la ride in un angolo e il Nulla galoppa alla grande. Una bella merda.
Altre volte, invece, accade che dietro un clic si nascondano autentiche sorprese.
Per quanto possa sembrare strano, sono orgoglioso del fatto che alcune splendide amicizie siano nate proprio così, in rete, per caso.
Una manciata di icone 32x32 che diventano volti sorridenti e mani che si tendono ad ogni occasione di ritrovo. I commenti nei post che evolvono in piacevolissime chiacchierate vis à vis, mille città diverse a fare da sfondo a quello che una volta era solo il bagliore di un paio di monitor nel buio di case piene di libri.
Insomma. C'è un nuovo nome qui a sinistra ed è quello di Stuart McMillen.
Chi è? Stuart è una di quelle graditissime sorprese.
E' un ragazzo australiano, di Brisbane. Appena sedicimila chilometri da casa mia. Per una volta è bello riconoscere che Guzzanti si sbaglia.
Non mi ha ancora detto la sua età ma con quella faccia è di sicuro sotto i vent'anni.
Parliamoci chiaro: secondo me nel 2010, mentre la massima soddisfazione di coetanei (e non) è consiste nello starsene su Facebook a suggerirti di diventare fan di fomentare la rabbia dei vecchietti alla posta, un teenager che in certi momenti scavalca Scott McCloud non passa inosservato.
Eppure Stuart era uno di quelli che a scuola le prendeva da tutti. Uno di quelli che il ragazzo è sveglio ma non si applica.
Ma anche uno di quelli che, se non sei ancora totalmente rincoglionita dalla tv, magari gli fai capire che basta un taglio di capelli decente e un pò di flessioni e tu quelli che giocano a football non te li fili più e te lo sposi di corsa.
Perchè, dirai.
Beh, fai un salto a casa sua. Prenditela comoda. Guarda dappertutto, leggi tutto.
Poi dimmi se sei d'accordo con me, quando gli dico che se in ogni Paese ci sono in giro almeno dieci tipi come lui si può ancora pensare che questo pianeta non sarà costretto a cacciarci a calci nel culo nel giro di poche generazioni.
Lui dice che esagero.
4 Say whaaaaat?|?:
Grazie per la deliziosa segnalazione... mi sono sentito un po' come alle GoodNews di Report! :D
ahahahah onorato del paragone!
uno è lieto di poter servire :DDD
"...tua madre non è una serva! Tua madre non serve!" (Cit. Eduardo De Filippo, Natale in Casa Cupiello) :D
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