Delirium


Il social network, Kung Fu Panda, la frammentazione infinita nell'era dell'informazione accessibile e trasparente mancopegnente 2.0, i vecchi amici, FUBU (che poi non parlo del marchio ma del significato ovvero: For Us By Us), e mille altre robe. Questo e molto altro ancora nella capoccia del sottoscritto nei giorni appena trascorsi...e tutto è ancora in fase di sviluppo, elaborazione, process uploading.

Facebook: alla fine ho ceduto. Più che per capire quanti ex compagni di scuola "ce l'hanno fatta" o per "conoscere tante persone nel mondo", è una sorta di esperimento.
In breve, voglio vedere se riesco a convogliare la quantità di gente che ho in mente per presentare una serie di progetti. Vedremo. Appena ho un attimo di tempo attrezzo tutta la baracca dei link e controlink incrociati. Facebook che linka a questo blog che rimbalza su Facebook che ti segnala le foto su Flickr che ti rimanda qui e via dicendo. Per non parlare di Delicious o tutti gli altri. O semplicmente del fatto che con Myspace non se ne parla proprio. Ho provato ad avvicinarmici e non essendo poi tanto ggggiovane ci ho guadagnato solo un leggero mal di testa e un senso d'ansia.
Una cosa per ora l'ho capita: avvicinati a questi strumenti con distacco, sii cauto, sii zen. O fai così o ti rubano la vita in un attimo e diventi il re del social network con una vita sociale pari a zero.

Kung Fu Panda: ieri l'ho visto. Bello. Ben fatto, una gioia per gli occhi e per chi ha passato le estati davanti ai Kung-Fu movies anni '70. Alcune gag valgono l'applauso spontaneo e Fabio Volo, tolto qualche momento dove la dizione lascia ovviamente a desiderare, mi ha divertito in un modo inaspettato. Lo rivedrò in lingua originale perchè, a partire da Jack Black, i doppiatori stavolta sono davvero fondamentali.
Sempre a proposito di doppiaggio, non ho capito una cosa. Ok che Volo è ormai una star ma perchè inserire solo lui nei credits dei titoli di coda? Forse il lavoro degli altri doppiatori (professionisti) non merita di apparire? Che grandissima cazzata. E che cattiveria gratuita. Poi si lamentano degli scioperi della categoria. Bah.

For Us By Us. Ovvero: uno dei progetti che appariranno nel sopra citato "esperimento" Facebook riguarda l'abbigliamento. O meglio, un modo di concepirlo che nasce dal desiderio di realizzare prodotti basati su fenomeni vari (niente pirateria, ovvio), all'insegna del "se non ci arrivano i geni del merchandising ufficiale, fallo tu". Vediamo che succede.

L'altro progetto invece, riguarda la pubblicità e merita un discorso a parte:
Qualche giorno fa, da Ottokin (che ormai è diventato una delle mie principali fonti di "dritte" telematiche relative al lavoro), si parlava di Zooppa. Beh, inutile spendere parole in più. Lo spiegava fin troppo bene Paolo.
Andatevelo a vedere, prendetevi due minuti per pensare a che razza di iniziativa potenzialmente rivoluzionaria hanno tirato su e poi, se volete, buttatevi nella mischia.
Io l'ho fatto. Anzi, gia che ci siamo, cominciamo a fare un pò di questo cross-linkin-social-network-evolution-marketing-public-viral-guerrilla-uanagana-doppiocarpiato:

Clicca qui e votami!

Nei prossimi giorni, scadenze permettendo, proseguirà il lavoro di costruzione dell'impalcatura che sorreggerà l'impero multimediale monovolume del sottoscritto.
Bwahahahah! (Tuono) Il monto è mmmio!
Stay tuned.

E "Ilaria Condizionata" suona sempre più forte nella testa...

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