Seppia, ci concedi una foto?
Ore 21 di giovedi scorso. Sempre per la serie "post in differita".
Il Palladium di Roma ha accolto la folla in delirio per l'anteprima della terza stagione di Boris. Tre episodi più il cast in sala. Gratis.
Uno di quei rari casi in cui due metri per centodieci chili tornano utili.
Spartani.
Spalancate le porte al grido di milleriana memoria ci calpestiamo l'un l'altro per accaparrarci un posto.
L'attesa ci uccide.
Per quanto l'iniziativa avesse raggiunto tramite il solo Facebook lo spaventoso numero di milleseicento adesioni, gli organizzatori (i tipi del lanciatissimo RomaFictionFest) appaiono a dir poco basiti [F4] alla vista dei barbari che hanno invaso il teatro. Capiscono presto che il pubblico di Boris non è esattamente lo stesso con cui hanno a che fare durante il festival.
Una prima idea di introdurre la serata in modo classico, con riflessioni sullo stato della tv, saluti e salamelecchi vari viene abbandonata all'istante quando dalle platee iniziano a partire i vari "Muto! Devi stare muto!" seguiti dall'immancabile "Dai! Dai! Dai!", fino al "Biascica apri tuttoooooooo" che precede l'arrivo del cast.
Pannofino/Renè salta sul palco e chiama a sè tutto il carrozzone, per un giro di ringraziamenti (stavolta assai gradito) prima della proiezione. Momento ricco di spontaneetà e riuscito, imbarazzi permettendo, non fosse per il turno del povero Carlo De Ruggeri, intrappolato a vita nel ruolo dello stagista/schiavo/merda Lorenzo.
Lì, concedetemelo, si è andati un tantino oltre.
Ma vabeh... here comes the Stanis.
Assente ingiustificato (o forse si, sta pur sempre cambiando il volto della televisione italiana), Mr. Sermonti in duo con Paolo Calabresi aka Biascica ci regala un collegamento video indimenticabile.
Poi, finalmente, gli episodi.
E io non vi dico niente. Se non che è una b.o.m.b.a. Punto.
Ci sono cose che ti aspetti, cose che puoi prevedere, d'accordo. Ma come le fanno loro non le fa nessuno. C'è la naturale evoluzione di una serie che da piccolo cult sta diventando semplicemente cult. C'è Milano, fatta a pezzi com'è giusto che sia. E c'è casa, Roma, che a pezzi ci stava già. Due mondi, due modi diversi di fare le cose a cazzo di cane.
C'è uno sguardo diverso, nuovo, su alcuni personaggi e c'è - ma solo per ora, ovviamente, perchè siamo sicuri che presto lo schermo sarà suo - poco Stanis.
Macchiavelli c'è e non c'è (se non si fa è perchè manca qualcosa), la Rete si rinnova, Stanis ha i baffi, Alessandro e Arianna... uno spettacolo.
Per quanto alcuni pseudointellettualoidi novelli aldigrassi abbiano accusato questa nuova stagione di esasperare i toni meta-televisivi (Biascica, je risponni te?), io credo sia inevitabile.
A scavare sempre più in profondità, a setacciare ogni angolo buio del telemondo italico è normale che si arrivi in quei territori dove la tv cannibalizza sè stessa. A quel punto, l'unica chance per uscire dal loop è dare ad ogni personaggio un pò più di vita. Ed è esattamente quello che sembrano intenzionati a fare Torre, Vendruscolo e Ciarrapico in questa nuova stagione.
Restano le mediocrità, i capricci, le raccomandazioni a go-go, l'approssimazione, abbrutimento a 360°. In parole povere resta la fiction.
E' qui che Boris eccelle: in personaggi scritti a meraviglia pur nel loro essere paradigma di un mondo ben più vasto. Caricature, si, ma neanche poi tanto. Se vi è capitato di conoscere una "stella" della tv o di orbitare intorno al vuoto cosmico di Cinecittà sapete di cosa sto parlando.
E' impossibile poi non accorgersi delle diverse migliorie apportate a lato tecnico.
Fotografia, regia (davvero in gamba Marengo, il suo amore per la serie traspare benissimo), esterni che danno respiro, chicche varie.
Se nella seconda l'innegabile plus era la presenza del genio in un format praticamente invariato, qui tutto cambia, cresce, si evolve.
Perchè, come ha lasciato intendere il trio di sceneggiatori (quelli veri), la realtà dietro la fiction tende a superare la fantasia e per loro è una corsa continua, animati da quella voglia di denunciare ogni rassegnazione al brutto che li ha portati fin qui e che spero li sostenga sempre.
Dal primo giorno di lavoro sul set, con gli occhi (e il cuore) dello stagista più famoso d'Italia, ci hanno mostrato il vero volto di un girone infernale di questo Paese, patria degli Stanis e dei fii de Mazinga.
Tra Facebook e operazioni virali (come il Beat Box, ultima fatica del prode Dj Stile), quest'anno potrebbe essere quello decisivo.
Ben vengano allora il film di Natale, gli spin-off, il musical, quello che volete. Giungano pure i Tirabassi, i Mastandrea e i Guzzanti (e prossimamente Giallini!) per una nuotata rinvigorente nelle acque del pesce rosso.
Se lo spirito è questo, largo alle terribili verità che prendono vita grazie a questi adorabili professionisti, maestri d'autoironia e fin troppo modesti.
Insomma, Boris continua ad essere l'unico motivo per cui tornerei a comprare un televisore.
Stoooop! Buona!
Il Palladium di Roma ha accolto la folla in delirio per l'anteprima della terza stagione di Boris. Tre episodi più il cast in sala. Gratis.
Uno di quei rari casi in cui due metri per centodieci chili tornano utili.
Spartani.
Spalancate le porte al grido di milleriana memoria ci calpestiamo l'un l'altro per accaparrarci un posto.
L'attesa ci uccide.
Per quanto l'iniziativa avesse raggiunto tramite il solo Facebook lo spaventoso numero di milleseicento adesioni, gli organizzatori (i tipi del lanciatissimo RomaFictionFest) appaiono a dir poco basiti [F4] alla vista dei barbari che hanno invaso il teatro. Capiscono presto che il pubblico di Boris non è esattamente lo stesso con cui hanno a che fare durante il festival.
Una prima idea di introdurre la serata in modo classico, con riflessioni sullo stato della tv, saluti e salamelecchi vari viene abbandonata all'istante quando dalle platee iniziano a partire i vari "Muto! Devi stare muto!" seguiti dall'immancabile "Dai! Dai! Dai!", fino al "Biascica apri tuttoooooooo" che precede l'arrivo del cast.
Pannofino/Renè salta sul palco e chiama a sè tutto il carrozzone, per un giro di ringraziamenti (stavolta assai gradito) prima della proiezione. Momento ricco di spontaneetà e riuscito, imbarazzi permettendo, non fosse per il turno del povero Carlo De Ruggeri, intrappolato a vita nel ruolo dello stagista/schiavo/merda Lorenzo.
Lì, concedetemelo, si è andati un tantino oltre.
Ma vabeh... here comes the Stanis.
Assente ingiustificato (o forse si, sta pur sempre cambiando il volto della televisione italiana), Mr. Sermonti in duo con Paolo Calabresi aka Biascica ci regala un collegamento video indimenticabile.
Grazie a tale Mystyleasso88 per averlo prontamente caricato su Youtube.
Poi, finalmente, gli episodi.
E io non vi dico niente. Se non che è una b.o.m.b.a. Punto.
Ci sono cose che ti aspetti, cose che puoi prevedere, d'accordo. Ma come le fanno loro non le fa nessuno. C'è la naturale evoluzione di una serie che da piccolo cult sta diventando semplicemente cult. C'è Milano, fatta a pezzi com'è giusto che sia. E c'è casa, Roma, che a pezzi ci stava già. Due mondi, due modi diversi di fare le cose a cazzo di cane.
C'è uno sguardo diverso, nuovo, su alcuni personaggi e c'è - ma solo per ora, ovviamente, perchè siamo sicuri che presto lo schermo sarà suo - poco Stanis.
Macchiavelli c'è e non c'è (se non si fa è perchè manca qualcosa), la Rete si rinnova, Stanis ha i baffi, Alessandro e Arianna... uno spettacolo.
Per quanto alcuni pseudointellettualoidi novelli aldigrassi abbiano accusato questa nuova stagione di esasperare i toni meta-televisivi (Biascica, je risponni te?), io credo sia inevitabile.
A scavare sempre più in profondità, a setacciare ogni angolo buio del telemondo italico è normale che si arrivi in quei territori dove la tv cannibalizza sè stessa. A quel punto, l'unica chance per uscire dal loop è dare ad ogni personaggio un pò più di vita. Ed è esattamente quello che sembrano intenzionati a fare Torre, Vendruscolo e Ciarrapico in questa nuova stagione.
Restano le mediocrità, i capricci, le raccomandazioni a go-go, l'approssimazione, abbrutimento a 360°. In parole povere resta la fiction.
E' qui che Boris eccelle: in personaggi scritti a meraviglia pur nel loro essere paradigma di un mondo ben più vasto. Caricature, si, ma neanche poi tanto. Se vi è capitato di conoscere una "stella" della tv o di orbitare intorno al vuoto cosmico di Cinecittà sapete di cosa sto parlando.
E' impossibile poi non accorgersi delle diverse migliorie apportate a lato tecnico.
Fotografia, regia (davvero in gamba Marengo, il suo amore per la serie traspare benissimo), esterni che danno respiro, chicche varie.
Se nella seconda l'innegabile plus era la presenza del genio in un format praticamente invariato, qui tutto cambia, cresce, si evolve.
Perchè, come ha lasciato intendere il trio di sceneggiatori (quelli veri), la realtà dietro la fiction tende a superare la fantasia e per loro è una corsa continua, animati da quella voglia di denunciare ogni rassegnazione al brutto che li ha portati fin qui e che spero li sostenga sempre.
Dal primo giorno di lavoro sul set, con gli occhi (e il cuore) dello stagista più famoso d'Italia, ci hanno mostrato il vero volto di un girone infernale di questo Paese, patria degli Stanis e dei fii de Mazinga.
Tra Facebook e operazioni virali (come il Beat Box, ultima fatica del prode Dj Stile), quest'anno potrebbe essere quello decisivo.
Ben vengano allora il film di Natale, gli spin-off, il musical, quello che volete. Giungano pure i Tirabassi, i Mastandrea e i Guzzanti (e prossimamente Giallini!) per una nuotata rinvigorente nelle acque del pesce rosso.
Se lo spirito è questo, largo alle terribili verità che prendono vita grazie a questi adorabili professionisti, maestri d'autoironia e fin troppo modesti.
Insomma, Boris continua ad essere l'unico motivo per cui tornerei a comprare un televisore.
Stoooop! Buona!
8 Say whaaaaat?|?:
vi ho riconosciuto nella foto, eravamo vicini in fila! :D
ste
a-ha! Ma dai! Benvenuta! :)
eheh grazie!
bell'articolo, condivido in pieno!
Grazie!
Spero proprio che quest'anno Renè e soci facciano il botto che meritano.
Felice di averti come lettrice al Nido, a presto!
F
secondo me lo faranno, già la seconda serie avrebbe meritato più successo...
buon divertimento!
a presto!
ste
E' stato un piacere postare il video,visitate il mio Blog
http://www.mystyleasso88.blogspot.com
dedicato al mondo dello spettacolo con altri video(Tra cui quelli di Boris ovviamente) e tanto altro molto interessante.
ammazza che sviolinata! e che bravo a scrivere.. Me sento in colpa di aver maltrattato Carletto De Ruggieri sul palco. che j'abbiamo fatto al sorcio di Matera? Jamo detto che essere der Lazio a Garbatella fa strano. Capirai. Hai mai visto "Piovono Mucche" del Vendruscolo?
@Mystyle.asso88: grazie ancora, per merito tuo anche gli assenti hanno goduto della chicca di Stanis!
@luca: sviolinata? dici? Naah, è Boris che spacca!
Essere "der Lazio"? No, piuttosto a me quel momento non è piaciuto solo perchè la folla ha esagerato con i fischi e i vari "merda!" che, per carità, puoi metterci tutta l'ironia del mondo e io sono il primo a sbellicarmi ma anche in un'atmosfera cazzona come quella di Boris credo ci sia un limite, oltre il quale si cade nel cattivo gusto.
Cosa che - tra l'altro - in un episodio di Boris non capita mai, pur trattando una delicatissima materia che con gli eccessi va a braccetto. Cmq vabeh, spero solo che il buon De Ruggeri non se la sia presa troppo. Con le folle capita, tutto qui.
Piovono mucche non l'ho visto, come mai me ne parli?
Dimmi dimmi, sono curioso ;)
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