Sul Nido non ho mai parlato di politica.
Ho sempre preferito discutere l'argomento faccia a faccia, in famiglia e tra amici intimi.
Oggi lo faccio semplicemente perchè voglio fissare un pensiero (che poi a guardar bene è il motivo principale per cui ho aperto questo blog).
Fissare un pensiero, dicevo, ora che le vie della città e la tv e la stampa e i giornali sono saturi di tutti quei faccioni associati alla créme de la créme dei creativi nazionali, per un tripudio di
con te, per te, uno di noi, uno di voi, per voi, a noi, di a da in con su per tra fra.
Oggi, com'era prevedibile, la valanga di carta sprecata è arrivata fino alle cassette postali.
E anche stavolta non ho resistito. Li ho letti. Prima la Polverini, poi il boss.
A stomaco vuoto, s'intende.
Pagina dopo pagina, mistificazione dopo mistificazione, non posso fare a meno di chiedermi quanti, tra i miei connazionali, ci cascheranno ancora.
E quanti sono così assuefatti da non porsi il problema.
E quanti, disperati, si butteranno dall'altra parte, che oggi equivale a prendere lo stesso schiaffo da un'altra mano.
Poi mi sono venuti in mente i
vuoti a perdere, quelli che non votano e si sentono rivoluzionari, invece ci lasciano in pasto alle ultraottantenni e ai capetti che lo amano, gente di cui è pieno il paese.
Stavo per cadere preda di un senso d'impotenza atroce, roba da non riuscire a guardare mio figlio negli occhi. Era nitido il ricordo delle ultime regionali, quando tornando a casa incontravo gente del quartiere che si trascinava verso il seggio, con certe facce che non potevi non pensare agli elefanti che se ne vanno a morire.
Ci ho pensato bene, ci ho ragionato a fondo.
E credo che questa
giovane restauratrice che 'conosce il Kung fu', (per rubare la battuta all'
eletto) sia l'unico nome che riuscirei a scrivere lì sopra senza provare vergogna per il paese dove sono nato.
Il guaio è che, per il penoso giochetto delle alleanze, appoggiare un consigliere regionale di IDV significa dare una mano alla Bonino. Che la tollero appena un filo di più della principale avversaria. Per mille motivi.
Ne diciamo almeno uno? Sarà che una
così la trovo semplicemente agghiacciante.
Come trovo agghiaccianti, inumane, tutte le strumentalizzazioni in atto, da entrambe le parti, in materia di aborto, tema sul quale regna la disinformazione più assoluta. Altro che Minzolini.
Senza qualunquismo. Io
un bambino di 8 millimetri l'ho visto, e nessuno mi toglie dalla testa che quello è un bambino. Punto. E io la
194 non la toccherei di certo, ma mi piacerebbe, e molto, che si iniziasse a dare alle cose il loro vero nome.
Vedete, aborto viene da
ab-orior, perire. Interruzione di gravidanza è già un'altra cosa. Che ne dite, ad esempio, di omicidio? Tollerato, assistito, legalizzato, ma pur sempre tale?
Ovvio che il discorso è ampio e la faccenda assai delicata. Non è roba da quattro righe su un blog, quindi torniamo a noi. La parentesi è servita solo a farmi/vi capire una cosa: piuttosto che appoggiare Bonino o Polverini mi caverei un'occhio.
Quindi si sta rivelando una scelta ben più sofferta del previsto.
Votare una persona per la quale si nutre una stima sincera e con questo gesto appoggiare la candidatura a presidente della tua regione di qualcuno che senti lontano anni luce, diciamolo, non era tra i miei obiettivi.
Questo la dice lunga sulla totale mancanza di identificazione in qualsivoglia schieramento.
Il che a trent'anni non è proprio una questione da prendere alla leggera.
Insomma, il 28 Novembre scorso sono nati nel Lazio i primi
Movimenti 5 Stelle e ad oggi solo Albano e Grottaferrata sono attivi. I meetup nati dal carisma di Grillo stanno lentamente diventando un'alternativa concreta, un passo alla volta il Popolo Viola si struttura, dalla rete partono sempre più proposte attuabili e sempre meno utopie.
Good things comes to those who wait.Per ora - ahimè - la priorità è uscire da questo patetico circo di pantegane.